Nel recente DL 66/2014 viene prevista tale obbligatorietà, pena il divieto di procedere al pagamento della fattura da parte della PA ricevente. Il Decreto Legge prevede che:
-
Il CIG (Codice Identificativo di Gara) debba essere riportato tranne i casi di esclusione dall’obbligo di tracciabilità di cui alla legge 13 agosto 2010, n. 136. Questo Codice è alfanumerico ed ha una lunghezza di 10 caratteri.
-
Il CUP (Codice Unico di Progetto) debba essere riportato in caso di fatture relative a opere pubbliche, interventi di manutenzione straordinaria, interventi finanziati da contributi comunitari, o interventi eseguiti ai sensi dell’articolo 11 della legge 3/2003 .In particolare l’art.11 della legge 3/2003 disciplina il “Codice unico di progetto degli investimenti pubblici”, che, per ogni nuovo progetto di investimento pubblico le PA competenti, o i soggetti aggiudicatori, richiedono in via telematica secondo una specifica procedura definita dal CIPE.Questo Codice è alfanumerico ed ha una lunghezza di 15 caratteri.
Le regole tecniche della Fattura PA prevedono che i codici CIG e CUP siano obbligatoriamente associati, quando presenti, ad un documento di riferimento (es. Contratto o Ordine), caratterizzato da un numero di riferimento. Qualora questo non sia presente nel documento fiscale, occorrenza molto frequente, verrà creato in automatico un riferimento contratto con numero 1, 2, ecc quanti sono i codici presenti nel documento. Si consiglia comunque di indicare sempre il documento a cui fanno riferimento CIG e CUP. La data di tale riferimento non è più obbligatoria anche se gradita.